Co-prodotto da Kip Andersen (già regista di Cowspiracy e What the Health) Seaspiracy indaga sulle conseguenze devastanti della pesca industriale sugli oceani e mette in discussione la sostenibilità del pesce come alimento.

Il documentario denuncia:
- l’impatto della pesca commerciale su specie marine, habitat e biodiversità;
- il ruolo delle plastiche, delle reti da pesca e della caccia illegale;
- le contraddizioni delle etichette “dolphin safe” e “pesca sostenibile”;
- il mancato controllo da parte di molte ONG ambientaliste.

L'approccio è diretto e critico, con l’obiettivo di far emergere le dinamiche nascoste del sistema ittico globale e il suo impatto su clima e ambiente.

Seaspiracy - Esiste la pesa sostenibile?

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Scheda tecnica

Titolo italiano: Seaspiracy - Esiste la pesca sostenibile?
Titolo originale: Seaspiracy
Regia: Ali Tabrizi
Anno: 2021 | Paese: Regno Unito | Durata: 89’

Con:

Ali Tabrizi (voce narrante e protagonista dell’indagine) con interviste a ricercatori marini, attivisti, esperti di biodiversità e pesca.

Genere: Documentario d’inchiesta
Tema: impatto della pesca industriale e delle pratiche connesse (bycatch, inquinamento da plastica, riduzione delle popolazioni marine, pesca illegale) sulla salute degli oceani e sulla biodiversità.

Riconoscimenti principali
• Ampio dibattito mediatico internazionale e posizionamento stabile nella Top 10 Netflix in diversi Paesi.

Perché guardarlo

Smonta alcune convinzioni comuni sul riciclo della plastica e sull’idea di “pesca sostenibile”

• Porta lo spettatore dietro le quinte dell’industria ittica globale, mostrando pratiche poco conosciute o volutamente nascoste

• Fa riflettere sul rapporto fra consumo umano, ecosistemi marini e futuro del pianeta

• È adatto a chi vuole approfondire temi legati ad ambiente, diritti animali e sostenibilità