Il volume esplora come la tragica strage di Ustica (27 giugno 1980) abbia attraversato diverse forme espressive (teatro, danza, poesia, arti visive, film…) forgiando la memoria e la coscienza civile collettiva.
L’opera mette anche in luce il ruolo dell’Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica, che ha promosso l’arte come forma di resistenza culturale, trasformando un dolore collettivo in catalizzatore per innovazione e impegno politico.
Grazie alle conversazioni con studiose e studiosi e a un ricco apparato iconografico, il libro propone una profonda riflessione sulla capacità dell’arte di interrogare la storia, agire sulla memoria e influenzare la visione del presente. Questo libro è un invito a scoprire come, sospinti dalla ricerca della verità e dalla lotta contro il negazionismo settario, artistə e intellettuali abbiano costruito un dialogo creativo con la memoria di Ustica, offrendo un patrimonio culturale di grande valore civile.

Il segno di Ustica.
L’eccezionale percorso artistico nato dalla battaglia per la verità

Estratto

”Paradossalmente molte cose non sono ancora passate nell’immaginario collettivo. Ancora mi mandano tesi universitarie in cui gli studenti vogliono parlare della vicenda di Ustica come di un mistero italiano. Se ancora non è passato il concetto che siamo arrivati ad una verità, che è stato abbattuto un aereo civile, allora c’è ancora un grosso problema.
Il mistero potrà pure essere più attraente della verità ma il fatto che non ci sia ancora una consapevolezza diffusa di quello che è realmente avvenuto mi sembra grave […] bisogna ripetere ancora, ancora e ancora che una verità esiste.

[…] Il dolore sordo e immutabile della perdita ha prodotto il bisogno di dare un senso a ciò che era avvenuto. Ha alimentato il bisogno di risposte, di trasparenza, di sapere. E inizialmente molto soli, poi sempre in più persone, abbiamo condotto la nostra battaglia, e siamo riusciti a capire, siamo riusciti a sapere che il DC-9 con i nostri cari a bordo è stato abbattuto all’interno di un’operazione di guerra aerea.
Ciò che ha fatto più male, oltre alla perdita ovviamente, è stata la violenza subita in tutta questa vicenda, una violenza esercitata da uomini delle istituzioni su tutti noi, si di me e sui cittadini tutti, attraverso la negazione dell’evidenza, l’occultamento e la distruzione delle prove, le menzogne e l’uso del sapere militare contro la verità.
È stato difficile constatare l’indifferenza dei più nei primi lunghi anni; poi pian piano siamo riusciti a coinvolgere tante persone, grazie ai giornalisti - a partire da Andrea Purgatori - e grazie al rapporto con i registi, con gli attori, con i grandi artisti come Boltanski che hanno cambiato la percezione di questa tragedia.
La battaglia allora non è stata solo per la verità, ma anche per poter fare memoria, e poi per approfondire e fare storia.

[…] Il lavoro pubblico insieme ai giornalisti, ai media e a tutti coloro - anche nelle istituzioni e tra i magistrati - che hanno iniziato a interagire con noi è nato nel 1986, poi dopo due anni abbiamo fondato l’Associazione [Associazione parenti delle vittime della strage di ustica] e abbiamo cominciato a essere più presenti. Ci siamo anche costituiti parte civile nel procedimento penale aperto presso la Procura di Roma contro i Generali e il personale dell’Aeronautica coinvolto.
Da lì in poi è nato il bisogno di raccontare questa vicenda agli altri e quindi abbiamo iniziato a costruire un rapporto con l’arte, mosso dalla necessità di incontrare altri linguaggi che fossero in grado di coinvolgere i cittadini tutti. […] Avevamo capito che da soli non potevamo arrivare ad ottenere la verità e che comunque quella verità era di tutti […]. All’inizio abbiamo sofferto moltissimo la nostra solitudine, ma quando si sono iniziate a muovere delle cose […] abbiamo capito che […] si poteva e si doveva andare avanti.”

[ da “Verità, Verità, Verità. Conversazione con Daniela Bonfietti”, pag. 15-16 ]

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Scheda libro

Scheda tecnica

Dati bibliografici
Titolo: Il segno di Ustica. L’eccezionale percorso artistico nato dalla battaglia per la verità
Autor*: Andrea Mochi Sismondi (a cura di)
Editore: Cue Press, collana Il contemporaneo
Anno: 2021
ISBN: 978-8855101165 / 8855101161
Formato: brossura (copertina flessibile)
Pagine: 320 pagine; presenza di apparato iconografico a colori (circa 113 immagini)
Prezzo: 29,99 €

Genere e contesto
Genere: Saggio collettivo / saggi a cura, in ambito arte contemporanea e impegno civile
Contesto storico: Indirizzato alla memoria della strage di Ustica (27 giugno 1980),
esaminando l'eco culturale ed artistica che ne è derivata tra la fine degli anni ‘80 ad oggi.

Importanza e rilevanza
Il libro è considerato un contributo fondamentale nel dialogo tra arte, memoria e politica:
dà voce a una mobilitazione culturale senza precedenti in Italia post-’80,
dovuta a un evento drammaticoma dalle implicazioni civili profonde

Contenuto
Tema centrale:
Il libro esplora come la strage di Ustica abbia generato una vasta mobilitazione artistica. Presenta conversazioni con artiste e artisti che hanno risposto all’evento attraverso teatro, musica, danza, poesia, arti visive e audiovisive.

Approccio:
L’approccio è interdisciplinare, animato da una prospettiva antropologica sull’arte che si riflette sul ruolo dell’Associazione Parenti delle Vittime e del Museo per la Memoria di Ustica (Bologna), evidenziando come iniziative civili abbiano stimolato la produzione artistica.

Sezioni tematiche:
-
Introduzione con una conversazione iniziale a cura della sociologa Daria Bonfietti
- Sezioni dedicate a specifiche discipline: teatro, musica, danza, poesia, arti visive, immagini in movimento
- Conversazioni con critici e studiosi come Patrizia Violi, Roberto Grandi, Maura Pozzati
- Chiusura con dialoghi sul futuro della memoria e dell’arte legata a Ustica

Struttura del libro e stile:
Il volume è organizzato per sezioni tematiche e include numerosi materiali iconografici per creare “immagini mentali” della tragedia e del suo impatto artistico.
È ricco di interviste conversazionali e contributi diretti da parte di artisti e studiosi, con un forte taglio riflessivo e politico.

Analisi e valutazioni

Punti di forza
Approccio interdisciplinare e dialogico che mescola arte, memoria, testimonianza e riflessione politica.
• Apparato iconografico e formato accessibile.
• Ricerche e interviste che offrono verticalità e profondità, documentando e preservando il pensiero degli artisti e degli studiosi.

Cosa colpisce di più
• L’impatto emotivo e civile trasmesso attraverso le testimonianze artistiche e l’impegno della comunità.

Criticità
• Manca un filo narrativo lineare per chi non ha già familiarità con la vicenda di Ustica.
• Necessita di un interesse pregresso verso arte contemporanea o vicende civili.

A chi consigliarlo?
Adulti.
Studenti, operatori culturali, artisti, storici (dell’arte o della memoria).
Apassionati di connessioni trasversali tra impegno civile e produzione artistica.

Ustica 40 anni dopo, cosa è successo quel giorno? L'animazione in due minuti in cerca della verità
2’ e 12’’ | 2020 | Ed. La Stampa

Ustica 40 anni dopo, cosa è successo quel giorno?


Infografica animata che riassume la tragedia avvenuta alle 20:59 del 27 giugno 1980 che ha coinvolto il volo civile DC-9 870 di Itavia, meglio conosciuta come la strage di Ustica, e dei successivi insabbiamenti che hanno nascosto volontariamente la verità alle famiglie delle 81 vittime mai arrivate all’aeroporto di Punta Raisi di Palermo.

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(2000, Italia / 152’) di Marco Paolini | Programma TV

I-TIGI - Canto per Ustica

Versione televisiva, trasmessa su Rai 2 il 6 luglio 2000, dello spettacolo teatrale di Marco Paolini: un evento di grande impatto, sia civile che mediatico, perché si svolse in diretta da Bologna, in occasione del ventennale della strage di Ustica. Paolini, dal palco, utilizzò la sua abilità di narratore per ripercorrere la vicenda del disastro aereo, mescolando dati ufficiali, indagini giornalistiche e testimonianze. Lo spettacolo non fu una semplice rappresentazione, ma un vero e proprio atto di denuncia e momento di memoria collettiva, che raggiunse un vasto pubblico, dando nuova luce a una delle pagine più buie e controverse della storia italiana che contribuì in modo significativo a riaccendere il dibattito pubblico sul caso.

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(1991, Italia / 118’) di Marco Risi | Fiction

Il muro di gomma

Pellicola incentrata sulle le vicende di un giornalista che si batte strenuamente per far emergere la verità sulla strage di Ustica.
Il film non solo ricostruisce le ore precendenti alla caduta del DC-9 Itavia, ma denuncia anche la fitta rete di reticenze, omissioni e depistaggi che hanno ostacolato la giustizia per anni.
L'opera è un esempio di cinema civile italiano, che usa una storia realmente accaduta per sollevare questioni di grande rilevanza sociale e politica, focalizzandosi sul coraggio di chi, di fronte a un sistema omertoso, non si arrende nella ricerca della verità.

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