”Restiamo umani” è il grido che si deve elevare tutti i giorni, ogni secondo del giorno.
“Non lasciare nessuno indietro” è la filosofia che deve guidare ogni nostro gesto.
Ma che ce lo dica un giornalista coraggioso o una delle agenzie mondiali più influenti,
da soli non possiamo cambiare le sorti del nostro pianeta e di chi ci vive sopra.
Possiamo, però, individualmente compiere piccoli gesti per tentare di farlo:
piccoli mattoni per costruire un mondo migliore; piccoli passi verso un futuro equo per tutti.

Solidarietà

Come?

Grazie ai nostri soci e volontari e alla loro lunga esperienza in ambito sia pubblico che privato, abbiamo a disposizione strumenti e competenze per sostenere le realtà che vogliono creare benessere condiviso, cura, socialità e cultura: consigli e strumenti per la sotenibilità economica, la scrittura di progetti, l’individuazione di partner o come gestire al meglio le proprie risorse sono il nostro pane quotidiano. Ma la solidarietà parte dal singolo.
Per questo le nostre azioni anno un doppio scopo: non solo aiutare gli altri, ma creare un profondo cambiamento in ogni individuo, attraverso l’empatia e la comprensione dell’altro, fornendo lenti nuove per guardare e leggere il mondo che ci circonda.

Provocandola

Per decenni, soprattutto dopo il boom economico, “avere” era un simbolo di ricchezza. Ma oggi? Oggi che gli acquisti sono diventati sempre più facili e veloci le nostre case sono piene di oggetti di cui, in realtà, vorremmo liberarci.
Ci siamo messi in testa, allora, di aiutare le persone a fare “decluttering” per:
1) reagire al senso di oppressione che spesso proviamo quando siamo circondati da oggetti che non utilizziamo più, aiutando le persone a liberarsi di oggetti con leggerezza e (talvolta) coraggio;
2) combattere il consumismo e l'accumulo, promuovendo uno stile di vita più bilanciato e ragionevole, fondato sull'essenzialità.

Decluttering Solidale

dove siamo arrivati?

Cosa fare degli oggetti che le perone non vogliono più? Buttarle creando nuova spazzatura? GIAMMAI!
Promuoviamo il ciclo delle 3R del consumo responsabile: Ridurre, Riutilizzare e Riciclare.
Grazie alla connessione con enti del territorio, redistribuiamo ciò che serve a chi serve attraverso il Second Hand Solidale per evitare l'inquinamento prodotto dalla gestione dei rifiuti e dalla produzione di nuovi oggetti, favorendo un'economia circolare e solidale.
E se avanza qualcosa a cui proprio non siamo riuscit* a trovare una casa? Lo mettiamo in vendita offline e online.
Il ricavato servirà a sostenere le attività dell’associazione per supportare specifiche esigenze di chi è più fragile o in difficoltà.

Second Hand Solidale

Avete mai pensato a quanto è raro per i bambini e le bambine di famiglie in difficoltà andare a scuola in modo sereno?
Potete solo immaginare quanto, la società di oggi, renda pesante per un genitore che conta i pasti in tavola, riuscire a fornire
tutto il necessario per le attività tecniche, laboratoriali, artistiche, musicali, sportive che si svolgono nella scuola dell’obbligo?
Convint* che tra quei bambini si può nascondere chi ci libererà dal cancro, chi ci porterà sul Marte, chi dipingerà la nuova Cappella Sistina, chi sarà il nuovo Mozart, vogliamo che queste giovani menti abbiano gli strumenti per istruirsi e vivere la scuola senza preoccupazioni, con gioia e piacere (zaini, quaderni, righelli, colori…) con un’attenzione maggiore a chi ha esigenze particolari.

Una scuola più leggera

Parlare è importante, ma agire è meglio. Per questo motivo, sentendoci inermi nel contrastare la tragedia contro il popolo palestinese, ci siamo impegnati per la riuscita dell’evento e raccolta fondi organizzata dal gruppo di lavoro Pasta, Ceci & Utopie a favore di Mediterranea Saving Humans per il progetto “Mediterranea with Palestine”. Il progetto sostiene il movimento palestinese di resistenza nonviolenta Youth of Sumud e Operazione Colomba, impegnata da 20 anni in azioni di interposizione nonviolenta e documentazione dei soprusi compiuti dalle forze di Occupazione israeliane nei Territori Occupati della Cisgiordiania nella zona di Masafer Yatta (colline a sud di Al Khalil) e in particolare nel villaggio di At-Tuwani.

Fondi per la pace e un aiuto concreto in Palestina

Abbiamo un sogno: fornire un luogo sicuro a chi non ce l’ha.
Questo è un progetto che ha bisogno di un lungo percorso che abbiamo stimato in circa 10 anni. Abbiamo appena iniziato e il viaggio sarà lungo. Ma il nostro obiettivo è di trasformare un edificio, al momento non utilizzato, in una casa sicura e protetta per persone che fuggono dalla violenza: donne, bambini, genitori, ragazzi, anziani… non sappiamo ancora chi ne avrà bisogno (e la speranza, in fondo, è che non debba servire affatto perché la violenza nel frattempo sarà stata debellata), ma intanto noi andiamo avanti.
Un passo alla volta e senza perdere di vista la meta.

Un luogo sicuro per chi non ce l’ha